STORIA DI UN RAPPER



Vittorio Bos Andrei, in arte Cranio randagio, era un artista che si faceva definire "pseudo rapper paranoico".
Nato a Roma si trasferisce a Milano dove muore all'età di 22 anni per overdose, praticamente preannunciata dal testo di una sua canzone: "Chiedo un'iniezione che mi porti all'overdose". 
Lui  era devastato nell'animo, ma prima di morire realizzò una canzone "Petrolio" che racchiude la sua vita, la sua rabbia, il suo bisogno di fare musica, il suo talento nel farla, il suo non voler cambiare, sentendo allo stesso tempo la pressione di chi" ti fa sentire un fallito".
"E cantami il tuo nuovo pezzo, mi diceva mamma, mentre singhiozzava nella stanza, mi chiedeva di portarle il testo, che non mi capiva poverina,aveva testa altrove, affitto e la benzina." Vittorio, sommerso dalle sue domande esistenziali, tra le difficoltà quotidiane, si ritrova solo.
"Io che mi detesto perché ho perso anche le tracce di me stesso".S'intuisce la devastazione scaturita da un non riconoscersi più dentro i testi delle canzoni e dal sentirsi straniero tra la gente  "qui dove è tutto un detestare ciò che l'altro fa".
"Io volerò, volerò via come un gabbiano pure se il petrolio mi pesa sul dorso smorzando la scia, io volerò via, volerò via, perché nel cielo c'è molto di più che in questa terra sbranato da gru, che in questo oceano sempre meno blu". Questo è il ritornello della canzone che sottolinea il fatto che Vittorio vuole "Volare via", come dopo purtroppo accadrà, paragonando la terra scavata da gru, ai suoi sentimenti intaccati quotidianamente da ciò che lo circonda e vede il cielo come una meta dove tutti questi problemi non appaiono. L' oceano che si inquina rappresenta l'inquinamento dei suoi sentimenti, la figura del gabbiano rallentato dal petrolio fa capire che nonostante egli abbia  dei vincoli per rimanere a terra,  la voglia di farla finita con tutti i problemi che lo affliggono è superiore a qualsiasi ragione per rimanere. "Per quanto a pezzi ( l'anima) possa amare un giorno spirerà", per quanto possano  esistere momenti di gioia nella vita, sono talmente brevi, che la voglia di spirare avrà il sopravvento.
La canzone esprime, quindi, tutte le motivazioni che hanno spinto Vittorio a quella disastrosa scelta. Nel testo si trovano due  frasi molto significative "dammi un motivo per restare, per mollare l'ancora", "dammi un motivo per regnare, mica una corona" due motivi che non arrivarono mai, causando un' altra desolazione per l'artista.
La canzone si conclude con "Nessun -non ce la farai- vale quanto un-non mollare".
Matteo Tom.

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